___________________________________________________________

Nasa, nello spazio profondo immortalata la "mano di Dio"

Washington - Una gigantesca mano che sembra ghermire una manciata di stelle.
Questa l’incredibile immagine, ribattezzata la "mano di Dio" dai tecnici della Nasa
scattata dal telescopio orbitante a raggi X Chandra.
In realtà si tratta di una nebulosa distante circa 17 mila anni luce dalla Terra,
che si estende per 150 anni luce.
All’origine dello spettacolare fenomeno una pulsar,
una stella di neutroni (B1509) che girando vorticosamente su se stessa,
scarica nel cosmo la sua energia che alimenta la nebulosa.
La stella di neutroni misura poco più di 20 chilometri di diametro
e ha appena - dal punto di vista cosmico - 1.700 anni.




___________________________________________________________

«Il tempo apparve nel Big Bang e nemmeno all’inizio del Big Bang
perché non sappiamo neppure quale sia la sua fine. 
Tutto ciò cui possiamo arrivare è l’infinito
e l’infinito in questo caso è energia infinita.
Non possiamo andare oltre.
Tutto questo ci porta al più grande dei misteri e anche
al più piccolo perché sono la stessa cosa…
Arriviamo al singolo atomo e nel singolo atomo trovi un singolo
protone, e in un singolo protone hai tre quark
e in un quark ci trovi… Dio solo sa cosa…

[Dio solo sa cosa] significa che c’è un desiderio di infinito
ed è in se stesso fondamentalmente metaforico:

un desiderio per qualcosa che trascende la nostra esperienza,
perché sentiamo il bisogno di uscire dal nostro mondo».

Arno Penzias, fisico statunitense,
Premio Nobel per la Fisica nel 1978 per aver scoperto
nel 1964 la radiazione cosmica di fondo.

___________________________________________________________

                                                                          postmaster@pedalopoco.it